Presentazione Squadre 2020: Movistar
La Movistar si presenta al via della nuova stagione profondamente rinnovata. Gli addii di Nairo Quintana, Mikel Landa e del vincitore del Giro d’Italia 2019 Richard Carapaz hanno privato la squadra di tre uomini di assoluto valore e di riferimento per i Grandi Giri. La formazione iberica ha optato così per un drastico ringiovanimento della propria rosa, testimoniato dal fatto che dei ben quattordici volti nuovi, sono in dieci ad avere meno di 25 anni e solamente in tre provengono da squadre WorldTour. Per questo motivo, pur continuando, come da tradizione, ad essere una squadra costruita essenzialmente per i GT, il 2020 potrebbe essere un anno di transizione per la squadra di Eusebio Unzue, in attesa che i tanti giovani possano maturare ed acquisire la necessaria esperienza.
GLI UOMINI PIÙ ATTESI
A maggior ragione quest’anno, visto il ringiovanimento in atto all’interno della squadra, l’uomo di riferimento sarà Alejandro Valverde. Il campione spagnolo sarà atteso protagonista nelle Ardenne, anche per riscattare una campagna 2019 non all’altezza della sua fama, conclusa con problemi di salute. Fulcro della sua stagione saranno tuttavia i Giochi Olimpici di Tokyo 2020, per i quali ha dichiarato di essere disposto a sacrificare il suo Tour de France, aprendo ad un abbandono a gara in corso per poter guadagnare qualche giorno di riposo e di ambientamento in più in Giappone. Sembra essere particolarmente adatto alle sue caratteristiche anche il circuito dei Mondiali di Aigle-Martigny, al quale punterà con decisione per bissare il successo di Innsbruck 2018. In ottica GT, non è escluso che poi, a seconda di come andrà la sua stagione, possa puntare alla classifica generale alla Vuelta a España, dopo essersi arreso solamente a Primoz Roglic nell’ultima edizione.
Con Valverde che, almeno sulla carta, metterà da parte qualsiasi ambizione di classifica generale, il nuovo arrivo Enric Mas si ritroverà a portare sulle spalle le ambizioni della squadra nei Grandi Giri. Il corridore spagnolo è chiamato a riempire il vuoto lasciato dagli addii di Quintana, Landa e Carapaz. La squadra iberica si augura che possa ritornare quello che, nel 2018, conquistò il secondo posto in classifica generale alla Vuelta a España, dopo un 2019 non certo esaltante in cui ha disputato il suo primo Tour de France, in cui non ha brillato, oscurato anche dalla stella del compagno Julian Alaphilippe. Scalatore di grande classe, appare ancora acerbo, ma Unzué non nasconde di puntare molto su di lui per riprendere il discorso interrotto con la Grande Boucle.
Un altro corridore chiamato a maggiori responsabilità e a non far rimpiangere i partenti è Marc Soler. L’iberico, che ha mal sopportato il ruolo di gregario nelle ultime apparizioni, dando a volte palesi segni di impazienza, è atteso da un ruolo di primo piano nel 2020. Corridore già capace di vincere la Parigi-Nizza nel 2018, è in fase di crescita, come dimostrato con l’ottima Vuelta di cui è stato protagonista, e merita l’opportunità di dimostrare alla squadra di poter essere a sua volta un potenziale leader per le corse a tappe dei prossimi anni.
Dagli altri due nuovi arrivati Dario Cataldo e Davide Villella ci si aspetta soprattutto un contributo di qualità ed esperienza al servizio dei propri capitani, senza precludergli la possibilità di cercare gloria personale, come entrambi hanno già dimostrato di poter fare. Esperienza e sacrificio per la squadra che non mancherà nemmeno da parte di Lluis Mas, Eduard Prades, José Joaquin Rojas e Carlos Verona pronti a supportare i leader anche con la capacità di entrare in fughe da lontano. Anche per loro quest’anno ci si aspetta possano avere maggiore spazio in alcune circostanze, con Prades particolarmente adatto alle corse movimentate, in cui far valere il suo spunto veloce.
Potrebbero avere più spazio anche corridori come Carlos Betancur e Nelson Oliveira, con il primo che tuttavia sembra sempre un lontano parente dei suoi primi anni da professionista, mentre il secondo è corridore valido sia in salita che a cronometro, pronto a sfruttare la sua versatilità sia in prima persona, che al servizio dei compagni.
Le Classiche sul pavé, invece, non sembrano essere un terreno sul quale la formazione iberica potrà trovare grande gloria, dato che i soli specialisti sono Jurgen Roelandts e Imanol Erviti. Entrambi in là con gli anni e probabilmente con le stagioni migliori già alle spalle, potranno contare sull’effetto sorpresa se vivranno la loro giornata di grazia, come accadde proprio allo spagnolo quando nel 2016 centrò la top10 sia al Giro delle Fiandre che alla Parigi-Roubaix. Meglio comunque non sottovalutarli completamente, ma in ogni caso possono essere elementi preziosi al supporto dei capitani nelle sempre complicate giornate di pianura delle corse a tappe.
Desta curiosità l’ingaggio di Albert Torres e Sebastian Mora. I due sono pistard di caratura internazionale, coppia fissa del Madison, e sono attesi al debutto nel WorldTour, dove proveranno a mostrare le loro qualità negli arrivi in volata. Anche se la loro stagione si concentrerà principalmente sull’obiettivo rappresentato dai Giochi Olimpici di Tokyo 2020, sarà comunque interessante valutarli anche su strada se ne avranno l’opportunità, con Mora che ha già corso con la Caja Rural in precedenza.
LE GIOVANI PROMESSE
La squadra spagnola, profondamente rinnovata, ha deciso di investire molto sui giovani. Sono diversi, quindi, i prospetti interessanti presenti all’interno della rosa. Alcuni dovranno ancora fare esperienza mentre da altri ci si può attendere fin da subito che possano mostrare le qualità per le quali sono stati scelti dalla formazione di Eusebio Unzué.
Anche se sono arrivati corridori di diverse nazionalità, la squadra continua ad investire sul ciclismo spagnolo come testimoniano gli ingaggi di Sergio Samitier e Iñigo Elosegui. Il primo è uno scalatore classe 1995, arrivato dalla disciolta Euskadi-Murias, ed ha già debuttato in un GT. Ha dunque già corso l’ultima Vuelta a España, nella quale si è messo in mostra soprattutto nelle fughe da lontano. Il secondo è invece atteso al debutto tra i professionisti. Il corridore basco è uno dei giovani più in vista del panorama nazionale iberico, ha buone doti in salita come a cronometro e potrebbe essere dunque uno dei giovani più interessanti attorno al quale far ripartire il nuovo corso.
Ci si aspetta inoltre molto da Einer Rubio e Juan Diego Alba. I due scalatori colombiani, rispettivamente secondo e terzo all’ultimo Giro d’Italia under23, potrebbero dimostrare fin da subito le loro qualità in una squadra che sembra essere l’ideale per i corridori forti in salita. Viste le numerose partenze, potrebbero avere spesso l’opportunità di brillare in salita.
Sia Juri Hollmann che Matteo Jorgenson, pur essendo entrambi classe 1999, sono corridori che hanno già vissuto importanti esperienze. Il primo, già stagista con la Katusha–Alpecin, è un corridore potente, bravo a cronometro, e sarà prezioso per le sue doti di passista in una squadra spesso sbilanciata per le salite. Mentre il secondo, proveniente dalle giovanili della Ag2r La Mondiale, si è fatto notare all’ultimo Tour de l’Avenir, dove ha vinto la classifica a punti ed è stato in lizza per il podio finale sino alle ultime tappe.
Potrebbe avere buone potenzialità di mettersi subito in mostra anche Gabriel Cullaigh. Il giovane britannico è un velocista che si è messo in luce al Tour of Yorkshire, dove ha centrato due top ten, e soprattutto alla Volta ao Alentejo, durante la quale ha vinto una tappa. Prestazioni che gli sono valse la convocazione da parte della sua nazionale ai Campionati Europei di Alkmaar 2019. Mentre potrebbe rivelarsi prezioso per le Classiche Johan Jacobs. Lo svizzero, attivo anche nel ciclocross, è un passista forte anche a cronometro e porta in dote il secondo posto conquistato all’ultima Parigi-Roubaix Under 23.
LA SQUADRA
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